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Deserto del Qatar

Il Qatar tra Mondiale e innovazione: viaggio da aggiungere alla lista

È il Paese che ospiterà i prossimi Mondiali di calcio, per la prima volta in inverno proprio a causa delle temperature proibitive della stagione estiva. Ma è anche un paese che merita di essere visitato, maggio ragione ora. Oggi vogliamo portarvi in Qatar, Paese scelto dalla Fifa per ospitare questa imminente ormai edizione dei mondiali. E proprio per l’occasione il Paese arabo si reinventato totalmente. Dalle nuove strade e le nuove piste ciclabili, percorribili comunque solo nei mesi meno caldi dell’anno per evitare rutti scherzi, fino ad arrivare alle nuove linee della metropolitana e ai treni sempre più veloci. Ma non solo.

Deserto del Qatar

In occasione dei Mondiali infatti sono stati progettati nuovi locali, così come nuovi ristoranti, grattacieli e hotel, oltre a nuovi musei. Senza dimenticare ovviamente i nuovi stadi, otto in totale, molti dei quali destanti a essere smontati alla fine della manifestazione. Basti pensare per esempio allo Stadium 974, formato da tanti container messi insieme: questo sarà smantellato e i singoli pezzi torneranno a svolgere la loro funzione originale. Sicuramente invece non sarà smantellato il Khalifa International Stadium, destinato a ospitare le nuove manifestazioni che verranno nei prossimi anni. A maggior ragione perché dello stadio fa parte anche il nuovo 3-2-1, il Museo Olimpico e dello Sport del Qatar, già inaugurato nella capitale Doha lo scorso marzo.

Si tratta di un lavoro nato dal progetto dell’architetto spagnolo Joan Sibina ed è un edificio cilindrico costruito in vetro che si trova all’interno di cinque anelli intrecciati, a simboleggiare l’icona delle Olimpiadi. Per intenderci, qualora non fosse chiaro, anche la semplice visita degli stadi in Qatar in questo momento potrebbe essere una esperienza da non perdere. Il Paese di per sé è molto affasciante ed è passato in pochissimi anni dalla raccolta delle perle fino ai pozzi petroliferi. Proprio per scoprire questa storia allora il Katara Cultural Village è una meta imperdibile, dove arte e scambio culturale potranno interagire tra loro e con i visitatori. Ci sono infatti varie gallerie d’arte, ma anche laboratori, spazi espositivi e arene per spettacoli. Senza ovviamente dimenticare i tanti ristoranti, tutti da scoprire in un incredibile labirinto di vicoli acciottolati.

C’è spazio anche per tanta cultura

Come detto, ci sono i musei. E allora è impossibile non parlare anche del Mathaf, il Museo Arabo d’Arte Moderna. Questa struttura ospita un numero incredibile davvero di opere, oltre 9mila, e sta a costituire da solo la più grande collezione di opere dell’intero mondo arabo. Vi consigliamo poi anche la Biblioteca Nazionale del Qatar, situata all’interno del campus dell’Educazione City. Si tratta di un edificio caratterizzato da un importante impatto architettonico, che è stato progettato da Rem Koolhaas. Ma, soprattutto, in questa biblioteca è possibile trovare oltre un milione di opere, tra libri e manufatti antichi. Tra questi, tenetevi forte, ci sono anche documenti risalenti al VII secolo dopo Cristo. Infine impossibile non parlare del Museo Nazionale del Qatar. Questo si ispira alla rosa del deserto. Ed è stato progettato dall’architetto Jean Nouvel. Vuole racontare a storia del paese in dall’era preistorica fino ad arrivare a quella moderna.

Se invece siete in viaggio con i più piccoli, merita una visita senza dubbio il grandissimo parco a tema dedicato ad Angry Birds: il primo Angry Birds World al mondo. A prescindere da tutto, però, è un’altra l’esperienza che bisogna fare a tutti i costi. Stiamo ovviamente parlando di quella nel deserto, dove sarà possibile provare il brivido delle singing dunes, le dune il cui canto può essere sentito nel più totale silenzio, qualcosa che possibile sperimentare solo in altri pochi luoghi al mondo.

Ma attenzione anche a l’Inland Sea, a Khor Al Adaid. Si tratta di una vera e propria riserva naturale situata a circa sessanta chilometri da Doha. E ha un proprio ecosistema che ha contribuito a far diventare questo posto un sito Unesco. Si tratta di uno dei pochissimi luoghi nel mondo in cui il mare va a insinuarsi fino al cuore del deserto, andando a creare il cosiddetto fenomeno del mare interno. Questo uomo è inaccessibile da qualsiasi strada. E può infatti essere raggiunto soltanto a patto di oltrepassare delle alte e ripide dune fatte di sabbia bianca. Montagne russo figlie della natura, che possono essere affrontate soltanto a bordo delle jeep.