Turismo e tecnologia. Un binomio che corre di pari passo, e non potrebbe essere altrimenti. La tecnologia, intesa nel senso più ampio possibile, è da sempre una fortissima alleata del turismo. È grazie al suo sviluppo, per esempio, se sempre più persone possono viaggiare, percorrendo anche in poche ore rotte un tempo impensabili. Ed è grazie al suo sviluppo se i prezzi dei viaggi non raggiungono cifre proibitive per la maggior parte delle tasche. La tecnologia, però, è fondamentale anche nel processo di prenotazione di un viaggio, per esempio. Quante volte vi sarà capitato di prenotare tramite smartphone o pc, piuttosto che recarvi nelle agenzie di viaggio. E, una volta prenotato, chi di noi non ha salvato almeno una volta le conferme delle prenotazioni sul proprio telefono? La tecnologia, insomma, si lega a doppio filo al mondo dei viaggi.
La tecnologia nel settore del turismo
Può rappresentare, per esempio, anche un fortissimo alleato per il settore del turismo. Tramite internet, infatti, si può promuovere il territorio, soprattutto grazie alla non trascurabile spinta dei social network. Si può rinforzare l’offerta commerciale riservata ai turisti, che a loro volta potranno invece entrare ancor prima di trovarsi sul posto a contatto con le culture locali. Concetti, questi, ormai abbastanza chiari nella mente di tutti. Oggi, però, vogliamo parlarvi di come la tecnologia si stia dimostrando sempre più importante nel mondo dei viaggi. Tra novità hi-tech e oggetti immancabili gli spunti non mancano affatto.
Partiamo allora dalle novità più recenti in tema di tecnologia applicata al mondo dei viaggi. Anche in questo caso, ancora una volta, è impossibile non fare riferimento agli ultimi due anni segnati dal Covid. Sono tante le abitudini cambiate, ancor di più le nuove esigenze scoperte. E, allora, come sempre la tecnologia si è fatta trovare pronta per correre in nostro soccorso. A tal punto che, secondo alcuni studi condotti dal Pew Research Center nel 2021, molti leader politici, ricercatori scientifici ed esperti del settore ritengono che entro il 2025 la vita quotidiana sarà ancor più influenzata dalla tecnologia. Algoritmi e invenzioni tecnologiche figlie della pandemia, insomma, sembrano destinate a rimanere parte integrante della nostra vita. Ma di cosa stiamo parlando? Per aiutarvi a capire, vi proponiamo cinque esempi.
Partiamo per esempio dalla realtà virtuale e dalla realtà aumentata. Tecnologia già in circolazione da qualche anno, è letteralmente esplosa negli anni della pandemia. Le restrizioni di viaggio e di capienza dei luoghi al chiuso ha costretto infatti diversi musei a correre ai ripari. Da qui l’organizzazione di mostre virtuali, esperienze online dedicate al pubblico. E se è ero che per alcune avere gli appositi visori poteva fare la differenza, per la maggior parte non serviva nulla se non uno smartphone o un pc. Ora, con le restrizioni in calo, le tecnologie VR e AR potrebbero rimanere per ampliare la gamma di viaggi possibili. Aggiungendo per esempio la simulazione di esperienze al limite, non adatte – nella realtà effettiva – a tutte le persone.
Come dimenticare, poi, la tecnologia applicata al controllo delle masse in movimento? Distanziamento sociale è stata la parola chiave degli ultimi anni. Difficile però mantenerlo in luoghi iper affollati come per esempio gli stessi musei o i grandi aeroporti mondiali. In questo senso, basti pensare allora a quanto accaduto a Singapore. Sono stati infatti sviluppati dei robot che avvisano le persone quando si trovano troppo vicine tra loro. O basti pensare a Venezia, che ha applicato un sistema di tracciamento tramite telecamere. Amsterdam, invece, ha scelto il tracciamento tramite la Amsterdam City Card, un pass che permette di accedere ai musei e ai trasporti pubblici. Metodi differenti, ma con lo stesso obiettivo alla base. E non è da escludere che ora, sebbene con nuove finalità come per esempio controllare il flusso turistico, non possano essere mantenute in attività.
Sempre legato con il concetto di vincoli e obblighi nati con la pandemia, è impossibile non pensare alla necessità di pulire e sanificare ogni zona aperta al pubblico. Qui, allora, ha preso piede una tecnologia già usata da tempo negli ospedali. Stiamo parlando della possibilità di utilizzare le luci UV-C per eliminare i virus. Queste, ora, sono usate anche nei luoghi pubblici e affollati come aeroporti, cinema e palestre. E pian piano il loro uso si sta allargando sempre più a macchia d’olio. La luce ultravioletta a lunghezza d’onda corta possiede proprietà germicide in grado di eliminare diversi virus sia nell’aria che sulle superfici. Da qui, di conseguenza, la grande fortuna recente. Dovuta anche al fatto che queste luci possono essere installate praticamente ovunque: dai corrimano delle scale mobili fino agli aerei. E che potrebbero, quindi, dare una grossa mano anche nell’eliminazione del più semplice virus influenzale stagionale.
Come non pensare poi a qualcosa di uso ormai quasi quotidiano. Stiamo parlando ovviamente della tecnologia dei codici QR, grandi protagonisti nei primi mesi della pandemia e anche oltre. Quando le modalità di trasmissione del Covid non erano ancora abbastanza chiare, infatti, diversi ristoranti si sono affrettati a fornire i propri menu nascosti dietro i codici QR. Anche perché per leggerli non serviva altro che un semplice smartphone e la sua fotocamera. Una tecnologia, questa, destinata a rimanere probabilmente in uso anche in futuro. Con un potenziale pericolo, però. Questi codici, infatti, spesso aprono solo il menu o al massimo registrano la nostra ordinazione. Altri, però, sono in grado di memorizzare anche alcuni dati legati al cliente. Applicando così un tracciamento sgradito.
A proposito di tracciamento, poi, impossibile non chiudere proprio con quest’ultima tematica. Sono stati all’ordine del giorno gli strumenti di tracciamento di contatti per identificare le persone potenzialmente esposte al virus. È chiara l’importanza e il valore di questi sistemi per poter prevenire eventuali altri rischi e contagi. Allo stesso tempo, anche i messaggi automatici e le telecamere a circuito chiuso con riconoscimento facciale potrebbero aiutare ulteriormente in tal senso. Rimane, però, il grande problema legato alla privacy che ha scatenato più die qualche polemica. In ogni caso, e al di là di qualsiasi discorso, tutte queste novità tecnologiche – e non solo queste – sembrano destinate a farci compagnia ancora a lungo in futuro.