La svolta c’è ma non è positiva. Non c’è più nessuna traccia di colloqui e possibili intese per riportare la pace in Ucraina e se vogliamo, in Europa. La situazione si fa complessa e sembra sempre più chiaro che l’escalation militare sia quello che ci attende e che soprattutto attende il popolo Ucraino. Putin sembra deciso ad alzare il livello della tensione e sembra farlo con un intento chiaro. Mettere la parola fine sui territori del Donbass, tanto per iniziare. Il piano sarebbe – secondo alcune fonti – quello di poter “reclamare” una vittoria prima del 9 Maggio, giorno in cui si festeggia la vittoria della Russia nel conflitto della seconda guerra mondiale.

Per questo motivo sono in molti a credere che quella data possa essere presa in considerazione come papabile e credibile, per un rallentamento delle operazioni. Diciamo dunque che se vogliamo, il peggio, ancora deve arrivare. Non solo per l’Ucraina e l’Europa, però. Ma anche per la Russia stessa. Da quelle parti forse non se ne parla molto ma la realtà ci dice che prima del default, rimangono solo 50 miliardi di dollari. Con il resto delle risorse congelate, la Russia si troverebbe in una situazione di stallo che porterebbe, appunto, al crollo totale dell’economia.
Per questo motivo l’Europa continua a spingere sulle sanzioni che al di là delle parole della Russia, evidentemente, andranno a colpire fortissimo. Peggiorando sempre di più la situazione della Nazione governata da Putin. Ovvio è che questo genere di atteggiamento, sembra l’unico possibile visto che l’alternativa sarebbe una guerra militare con il coinvolgimento della NATO e dunque di tutti gli stati membri, compreso il nostro. Ciò che accadrà lo staremo a vedere ma l’aria che tira, ci sembra anche peggiore di quella che si respirava qualche settimana fa e che già allora, ci sembrava irrespirabile per mille e più motivi.