È arrivata l’estate ed sta esplodendo il desideri di andare in vacanza, godersi finalmente il meritato relax dopo un anno di lavoro. O meglio, più in generale, sta tornando il desiderio di viaggiare dopo gli ultimi due anni difficili a causa del Covid. Noi di TravelMundi ve lo raccontiamo ogni giorno: è questa la stagione della ripartenza del turismo. Lo dicono non solo i fatti, le notizie che arrivano, ma anche i numeri. Sta infatti letteralmente esplodendo il tasso di prenotazione delle vacanze, sia in Italia che nel resto del mondo. È inutile negare come questa notizia faccia felici tutti gli addetti al settore, che non vedono l’ora di mettersi alle spalle un periodo molto difficile. Ma allo stesso tempo non si può negare quanto stia avvenendo neanche troppo dietro le quinte. C’è, infatti, un momento di grossa difficolta in giro per il mondo.

Ci riferiamo al momento difficilissimo che stanno vivendo gli aeroporti. Ve ne avevano già parlato, preparandovi nostro malgrado a una stagione difficilissima. Tanti dubbi, tanti rischi e, purtroppo, tante possibili arrabbiature. La possibilità di recarsi a prendere una aereo per partire e vedere il proprio volo cancellato o vittima di un ritardo colossale è tutt’altro che utopia. In tutti gli aeroporti, infatti, c’è una grandissima crisi e sta scoppiando il caos. Ma andiamo a vedere nei dettagli cosa sta succedendo.
È innegabile che sia arrivata una grande spinta data dall’allentamento di tutte le misure per contrastare il Covid. Come detto, anche questo ha contribuito a dare il via a una vera e propria rinascita del settore turistico. I Paesi hanno infatti contestualmente riaperto anche tutte le frontiere verso l’esterno e i viaggiatori si sono sbizzarriti nello scegliere e nel prenotare le loro destinazioni per le vacanze. Come detto, gioia per gli occhi, le orecchie e soprattutto le tasche degli addetti ai lavori. Ma proprio la crisi subita in questi due anni sta dando vita a problemi e ripercussioni difficili da risolvere. Infatti, aumenta giorno dopo giorno la sensazione che una parte di questo settore non fosse pronta a gestire una netta impennata delle prenotazioni così all’improvviso. Portando quindi a conseguenze che, in questi giorni, sono evidenti a chiunque si trovi a mettere piede in un qualsiasi aeroporto.
Il disastro tocca ogni tipologia di disagio. Voli cancellati, sia in anticipo che a pochi minuti dal decollo. Overbooking costante. Quasi che, quei pochi che riescono a partire senza intoppi, devono ritenersi fortunati di avere minuti o anche ore a volte di ritardo. Inutile negarlo, la situazione si sta facendo critica in un grandissimo numero di aeroporti in tutto il mondo. E come vi abbiamo detto c’entra ancora una volta il Covid. Durante il periodo delle chiusure, infatti, il tasso di turisti in viaggio è crollato come forse mai prima di quel momento. E di conseguenza le compagnie aeree, ma le stesse società che gestiscono gli aeroporti, sono state costrette a mandare a casa un grandissimo numero di persone. La riduzione del personale, però, oltre a creare problemi nell’immediato, li sta creando ancora oggi.
Nel momento di ripartire, infatti, ci si è resi conto di come il numero di operatori di bordo e di personale di terra sia nettamente insufficiente. Moltissime delle persone che sono state lasciate a casa, infatti, hanno scelto di dedicarsi ad altre attività. Spesso in altri settori. E spesso con fortune ben maggiori. Motivi che, oggi, li portano a non avere alcuna intenzione di tornare al lavoro di un tempo. E che fanno sì che trovare personale in numero sufficiente per affrontare questa estate sia pressoché impossibile. Ma andiamo allora a vedere qual è la situazione in alcuni dei principali aeroporti.
Prendiamo come esempio Heathrow. Si tratta di uno degli aeroporti senza alcun dubbio più importanti al mondo. Il flusso di viaggiatori che in ogni momento affollano lo scalo londinese è su livelli davvero impressionanti. In questi giorni, però, la situazione è tutt’altro che nella norma e rasenta livelli davvero difficili. Andando ad analizzare i dati relativi allo scorso mese di maggio, infatti, è emerso come l’aeroporto sia ormai tornato praticamente ai livelli precedenti il periodo del Covid. E proprio per questo già oggi sono una costante quotidiana i ritardi, le cancellazioni e i voli in overbooking. Un problema non da poco, soprattutto se si considera che siamo ancora ben lontani dalla stagione più calda per eccellenza. Da qui, però, è scoppiato il caos.
La polemica si è infatti infiammata in pochissimo tempo e sono arrivate accuse da sfere importanti del governo britannico. Il Ministro dei Trasporti britannico Gran Shapps, infatti, si è scagliato contro le varie compagnie aeree che lavorano sullo scalo della capitale del Regno Unito. Senza però arrivare a particolari risultati. Vista la situazione, infatti, sembra difficile che qualcosa possa cambiare a breve giro di lancette.
Non va meglio poi ad Amsterdam. A Schiphol, l’aeroporto della capitale olandese, il caos regna sovrano da ormai diverse settimane. I disservizi sono infiniti e non a caso sarebbero già tantissime le compagnie che hanno cancellato voli in una grande quantità. L’estate ormai iniziata insomma promette di essere quanto mai impegnativa soprattutto per chi dovrà partire, arrivare o anche solo transitare per Amsterdam. Anche se c’è una piccolissima luce di speranza. È infatti stato assicurato il via a un piano straordinario per portare a termine un numero sufficiente di assunzioni finalizzato a far fronte all’emergenza. In ogni caso, però, anche se dovesse andare a buon fine prima di tornare alla vecchia efficienza ci vorrà comunque un po’ di tempo.
E in Italia? La situazione non è affatto migliore. Concludiamo infatti con Malpensa, dove oggi è prevista una giornata drammatica. È stato infatti annunciato per oggi uno sciopero della durata di ben ventiquattro ore. Protagonisti saranno i piloti e gli assistenti di volo di diverse compagnie aeree: da Ryanair fino a easyJet, Volotea e Malta Air, passando per la società CrewLink. Il messaggio delle associazioni sindacali del resto non lascia dubbi. “Visto il perdurare dell’impossibilità di avviare un confronto dedicato alle problematiche che da mesi affliggono il personale navigante, i lavoratori scioperano per chiedere contratti di lavoro in linea con i minimi salariali previsti dal CCNL”. E, allora, attenzione perché questo potrebbe non essere altro che il primo di una lunga serie di scioperi.