Si chiama Robertine ed ha una storia davvero particolare. E’ prossima a compiere 100 anni e la sua medicina, è la birra. A dirlo è direttamente lei, intervistata dai giornalisti del posto e non solo. “Chi beve birra campa 100 anni“, diceva un vecchio spot che in molti ricorderanno. Ebbene: Robertine sembra voler vivere ancora di più della soglia a 3 cifre. Per questo motivo, ogni sera della sua vita – mentre i suoi coetanei si preparano a mettersi a dormire – lei si reca in un pub vicino casa accompagnata dal figlio, per sedersi al tavolo e ordinare.
Il record della nonnina
“Fammi un fischietto!”, grida a qualcuno dietro al bancone. Per la cronaca: il fischietto corrisponde ad un bicchiere stretto e lungo. Di quelli che si utilizzano notoriamente anche in Italia per bere birra. All’angolo del pub, con tutta la calma del mondo, sta lì e beve. Qualcuno si avvicina: “Quante ne beve ogni giorno?”, “Bah, tre o forse quattro” commenta ridendo sotto i baffi. La realtà, infatti, è un’altra.
A svelarla è uno dei ragazzi dietro al bancone. “In serate normali arriva a 10-12 birre. Ma se c’è festa, può tranquillamente arrivare a 20 in una sera”. Qualcosa di incredibile, se vogliamo. Che però non le viene vietato neanche dal medico curante: “Mi ha detto – dice Robertine – che fino a quando ce la faccio, posso berle”. In effetti, lei ce la fa. E pure alla grande. “Il mio vero problema è che non ci sento più. Queste birre, invece, sono le mie medicine”.
Lei sta bene, benissimo. E ogni sera continua questa sua tradizione. Nel pub oramai la conoscono tutti, da tempo. Considerando che da giovane anche lei ha passato molti anni dall’altra parte del bancone. Ma ora non è tempo di lavorare. E’ tempo di accomodarsi e bere. E Robertine, questo, lo sa fare davvero molto molto bene.