La “farina bòna”, specialità antica custodita nel cuore della Svizzera

Marco Di Leo
Marco Di Leo
Giornalista, viaggiatore e amante dello sport.

Nostalgia dei tempi passati e amore per una vita rurale, fatta di piccole cose? Non potete perdervi allora ciò di cui vogliamo parlarvi oggi. Noi di TravelMundi vogliamo infatti portarvi in Svizzera, nella Valle Onsernone. Qui, in quella che è considerata la zona più selvaggia di tutta lo Stato elvetico, esiste un meraviglioso villaggio abitato da poche decine di persone. Stiamo parlando di Vergelletto, piccolo villaggio circondato da paesaggi isolati e idilliaci. Dove, in poche case in pietra che trasudano passato, vivono appena sessantaquattro persone. Seguendo i ritmo lento della natura, scritto da tradizioni secolari.

Svizzera
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Ci troviamo nei pressi del laghetto di Salei, raggiungibile tramite i vari sentieri della zona. A chi deciderà di avventurarsi nel cuore della natura, Vergelletto apparirà come un’unica oasi nascosta nel cuore della natura circostante. Dimenticate ovviamente il traffico. Ma anche i rumori a cui siamo a malincuore abituati nel nostro quotidiano. Tutto è sospeso e richiama a un passato lontano nel tempo, a partire dalla principale occupazione locale. A Vergelletto, infatti, si produce un ingrediente fondamentale per la cucina locale e non solo.

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I mugnai locali sono gli artefici della “farina bòna”. Si tratta di un tipo di farina di mais che segue un metodo di preparazione che risale – come minimo – a inizio 1800. La memoria storica è ancora oggi tramandata dagli anziani del luogo, come uno dei beni più preziosi. Vergelletto, infatti, ha rischiato di perdere la sua tradizione negli anni ’60. Assenza di mugnai e nuove abitudini alimentari hanno infatti messo a rischio la tradizione. Ma la ristrutturazione del mulino di Loco ha aiutato a non perdere questa importante testimonianza. E gli abitanti di Vergelletto e della Valle Onsernone non hanno alcuna intenzione di cambiare abitudini. Ancora oggi, infatti, i mugnai locali si impegnano a mantenere viva la tradizione. E, soprattutto, a tramandarla alle generazioni future. Insomma, un luogo imperdibile tra natura, tradizioni e contatto con una natura oggi troppo lontana.

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