Guerra del gas, l’aria che tira non è buona neanche per l’Italia

Eleonora
Eleonora
Artista, giornalista pubblicista, mamma di Filippo e Leonardo.

Non è semplice capire quello che potrà accadere nelle prossime settimane nel mondo. La guerra in Ucraina ha destabilizzato l’intero Occidente, considerando che dopo la pandemia tutto sembrava in discesa. E che ora, invece, tutto sembra complicarsi nuovamente. Questo per un motivo molto semplice: il nemico, adesso, sono i proiettili. Non basta indossare una mascherina, il problema è considerevolmente più complesso da risolvere anche se più visibile di un virus. E in questo senso, l’aria che tira – anche per l’Italia – non è proprio delle migliori. Anzi. Quello che sta succedendo rischia di mettere – volenti o nolenti – in seria crisi anche le nostre imprese con migliaia di dipendenti che, dunque, potrebbero perdere il loro posto di lavoro.

Gas
Gas

I motivi sono molteplici: le spese che aumentano, l’impossibilità di sapere quello che potrà accadere (neanche pianificandolo). E’ un pericolo, questo, prima di tutto per gli imprenditori. Che a loro volta, hanno responsabilità anche rispetto alle famiglie dei loro dipendenti. Tutti, però, siamo dipendenti da qualcosa. Nel caso dell’Italia, il gas Russo rischia di essere il grande problema. Il grave inciampo da risolvere. Ma la verità, allo stesso tempo, è che nulla potrà essere risolto in tempi brevi. L’Italia dipende per poco più del 40% dal gas di Putin e questo, è un problema.

La Russia sembra avere interrotto già le forniture alla Polonia che però, non pare voler cedere al pagamento in rubli richiesto. Lo stesso dovrebbe fare l’Italia mentre in Europa, c’è la Germania che predica calma e pure qualche preoccupazione. Lo scenario (un sogno per Putin) potrebbe essere quello di una spaccatura proprio nel cuore dell’Europa. Con la Germania o altri paesi che tengono duro per evitare le sanzioni sul gas e paesi come l’Italia che accetterebbero, invece, lo stress-test proprio sul discorso legato al gas. Staremo a vedere nelle prossime settimane quello che ci aspetta.

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