Sostenibilità ambientale: i 10 Paesi più responsabili. Male l’Italia

Marco Di Leo
Marco Di Leo
Giornalista, viaggiatore e amante dello sport.

È il principale problema del nuovo millennio, quello della sostenibilità ambientale. La dimostrazione la viviamo sulla nostra pelle ogni giorno. Inquinamento e surriscaldamento globale cambiano in modo radicale le nostre abitudini. E per questo sono già diversi i Governi dei rispettivi Paesi che si sono messi al lavoro per tentare di trovare soluzioni che possano promuovere stili di vita sempre più responsabili ed ecologici. È allora interessante scoprire, anche per andare a fare una vacanza respirando aria pura e rispettando al massimo l’ambiente, chi si sta impegnando di più. E per farlo ci basiamo sul lavoro svolto dall’EPI, l’Environmental Progress Index.

Pannelli solari
Pannelli solari

Tramite il loro indice di sostenibilità ambientale, infatti, è possibile vedere tra i 180 paesi presi in esame quali si stanno comportando meglio. Il tutto basandosi su 32 indicatori di prestazione e sono studio condotto in modo congiunto con i dipartimenti dell’Università di Yale e dell’Università della Colombia. Andiamo allora a vedere subito la top ten.

I 10 paesi più sostenibili

Partiamo allora dal decimo posto. Questo va a uno tra i paesi più popolati ma, soprattutto, più attivi dal punto di vista industriale di tutta Europa. Stiamo parlando della Germania, che si guadagna infatti la decima piazza della EPI, portando a casa un punteggio totale di 77,2. Va detto però che lo Stato tedesco potrebbe migliorare più di qualcosa. Scendendo nei singoli dettagli, infatti, alcuni standard sono tutt’altro che eccellenti stando ai dati. Di certo, però, in ogni caso la Germania rimane il Paese leader su scala mondiale per quanto riguarda la vitalità degli ecosistemi.

Il nono posto va invece alla Norvegia. Il Paese del nord Europa, infatti, ha tra le altre cose già adottato alcune misure che la porteranno a diventare totalmente carbon neutral nel giro di pochi anni, entro l’inizio del prossimo decennio. Se gli obiettivi dovessero essere confermare e raggiunti, allora, ci sono altissime probabilità che questo piazzamento nel corso del tempo possa migliorare e non poco. Portando di conseguenza, per ovvie ragioni, anche a un netto miglioramento della vita in primis di tutti i cittadini norvegesi e poi anche di tutto il Pianeta intero.

Rimaniamo ancora nel nord Europa per scoprire la nazione che si piazza nella posizione numero otto. Troviamo infatti la Svezia, che si porta a casa un punteggio EPI di 78,7. Questo Paese, infatti, risulta essere il leader mondiale per quanto riguarda il processo di transizione dai combustibili fossili. Una grandissima parte della sua energia, infatti, viene prodotta grazie all’utilizzo delle risorse rinnovabili. Sicuramente si può ancora migliorare e fare ulteriormente meglio, ma senza alcun dubbio la Svezia è già su una strada molto ben avviata.

Chiudiamo il trittico dei Paesi scandinavi. E andiamo a scoprire chi c’è al settimo posto. Ve lo abbiamo praticamente svelato. La settima piazza va alla Finlandia, che ha ottenuto un punteggio EPI di 78,9. Questo paese, infatti, si trova a primeggiare sia per quanto riguarda le energie rinnovabili che per un altro dettagli. I finlandesi si trovano in testa anche ai dati sulla qualità e sull’igiene per quanto riguarda le strutture idriche. Cosa fare quindi per migliorare ulteriormente? Al momento il prossimo passo sembra essere quello di riuscire a migliorare il livello di protezione dei propri ecosistemi selvatici.

È ora il momento del sesto posto. Appena fuori dalla top five troviamo allora l’Austria. Quest’ultima nel corso soprattutto degli ultimi anni si è messa duramente al lavoro pur di guadagnare questo tipo di riconoscimenti legati a una tematica green. Il punteggio EPI che le è stato assegnato è pari in questo momento a 79,6. E infatti tra le sue politiche green di maggior impatto c’è senza alcun dubbio tutto il corpus di misure finalizzato a ridurre la deforestazione da un lato. E a limitare l’uso dei pesticidi nel settore agricolo dall’altro.

Iniziamo a scoprire chi c’è nei primi cinque posti. Ai piedi della top five troviamo la Francia. Il Paese transalpino si porta a casa un punteggio EPI complessivo di 80. Cifra tonda allora per i francesi. Che, però, devono sicuramente migliorare ancora per quanto riguarda una lunga serie di dettagli. A partire per esempio dalla gestione dei rifiuti, fino ad arrivare alla rivitalizzazione della fauna selvatica locale. Nonostante questo, però, ci sono anche delle eccellenze. E si riferiscono in particolar modo alla capacità di risanamento dell’acqua da un lato e al livello di controllo delle emissioni dall’altro.

Il quarto posto, invece, va al Regno Unito. Lo Stato britannico si piazza a un passo dal podio. E riesce a ottenere un punteggio EPI complessivo di 81,2. Sicuramente nel corso degli ultimi anni sono stati fatti moltissimi progressi. Soprattutto per quanto riguarda la capacità di ridurre le emissioni di CO2, ma non solo. Passi avanti importanti sono arrivati anche nella costruzione delle turbine eoliche, con l’obiettivo dichiarato di riuscire a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. E questo sta sicuramente già dando i suoi frutti.

Entriamo allora nelle posizioni di testa. E andiamo allora a scoprire il grandino più basso del podio. A ottenere il terzo posto è la Svizzera, che si prende la medaglia di bronzo con un punteggio EPI totale di 81,5. Il Paese dei quattro cantoni risulta avere dati eccellenti soprattutto per quanto riguarda la capacità di protezione delle specie e la capacità di gestione dei rifiuti. In queste due categorie, infatti, gli svizzeri hanno portato a casa i pieni voti: cento su cento.

Medaglia d’argento, a un passo dal primo posto assoluto, che va invece al Lussemburgo. Questa piccola nazione si porta a casa così un risultato eccellente con un punteggio EPI complessivo di 82,3.

Poco di più, invece, per il primo posto. Che va a uno Stato che totalizza un punteggio EPI totale di 82,5. La medaglia d’oro, allora, è per la Danimarca. Paese che senza alcun dubio si piazza in vetta alle classifiche per quanto riguarda i servizi igienico-sanitari dell’acqua. Ma anche per quanto riguarda la capacità di protezione dell’ecosistema marino. È allora universalmente riconosciuta la Danimarca come nazione più ecologica al mondo.

Chiudiamo ora dando uno sguardo all’Italia, in una classifica che ai primi dieci posti annovera soltanto stati del Vecchio Continente. Il Bel Paese, però, non riesce ad avvicinarsi alla top ten. L’Italia si piazza in fatti al ventesimo posto, al pari del Canada e della Repubblica Ceca. Una tirata di orecchie, allora, che dimostra come ci sia ancora tantissimo lavoro da fare per portarsi vicini agli obiettivi fissati in tema di contenimento delle emissioni.

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