Splendide ma irraggiungibili: le 10 mete più difficili da visitare

Marco Di Leo
Marco Di Leo
Giornalista, viaggiatore e amante dello sport.

Luoghi da sogno non mancano di certo nel mondo. Molti sono facili da raggiungere, basta prendere un aereo, un treno o anche solo la macchina. Altri, però, rimangono remoti, lontani. Raggiungibili solo con voli iper costosi. Altri ancora, poi, sono praticamente impossibili da raggiungere. Ed è proprio di questi che oggi noi di TravelMundi vogliamo parlarvi.

I 10 posti più difficili da raggiungere

Impossibile allora non partire dalle Havasu Falls. Siamo in Arizona, nello scenario da sogno di alcune tra le più belle cascate di tutti gli USA. Queste, però, sono allo stesso tempo anche tra le più difficili da visitare. Infatti sono situate all’interno della riserva di Havasupai, dalle parti del Grand Canyon. Si tratta di un territorio controllato da una delle tribù locali che, però, controlla con la massima attenzione l’accesso all’interno dei confini. Per visitarle è quindi fondamentale richiede un permesso particolare. La visita, poi, è tutt’altro che agevole. Si fa infatti di notte e i posti vanno esauriti in poco tempo. L’escursione prevede un viaggio di andata e ritorno abbastanza impegnativo. La durata infatti è di ben trentadue chilometri su un terreno particolarmente accidentato.

Havasu Falls
Havasu Falls

Un altro luogo molto difficile da raggiungere ma davvero degno di nota è la Ciudad Perdida in Colombia. Il nome già spiega tutto. Si tratta davvero di una Città perduta che ha oltre seicento anni in più rispetto al Macchu Picchu. È stata scoperta dagli archeologici durante gli Anni Sessanta e da quel momento è diventata una meta di interesse, che nasconde nel suo territorio frammenti di oro. Non sono però in molti a poterci arrivare. Si viaggia infatti soltanto con guide locali e il percorso che aspetta i turisti è lungo ben quarantatré chilometri da percorrere attraverso le montagne.

Merita un riferimento anche Rub’ al Khali. Si tratta di una distesa di dune che si perdono allo sguardo, noto anche come The Empty Quarter. È un territorio vasto praticamente un terzo di tutta la penisola arabica e comprende zone importanti di alcuni dei Paesi del luogo. Ruba territorio infatti all’Arabia Saudita, all’Oman, allo Yemen e anche agli Emirati Arabi Uniti. La superficie totale è di oltre quattrocentomila chilometri quadri e in gran parte ancora oggi è del tutto inesplorato. Stando ai rilevamenti, è la zona sabbiosa più basta in tutto il nostro pianeta.

Andiamo ora in Etiopia, dove si trova la Grande Depressione di Danakil. In questo territorio ci sono tantissime caratteristiche particolari che lo rendono unico al mondo. C’è infatti un gran numero di sorgenti multicolori, vulcani, pianure, saline, geyser e altre caratteristiche ancora che gli donano un fascino incredibile. La zona però è difficilmente vivibile. Le temperature registrate infatti hanno anche raggiunto i centoventidue gradi centigradi, ma il caldo estremo è solo l’ultimo dei problemi. In gran parte della zona è infatti illegale andare e, per questo, è necessario che tutti i viaggiatori girino con una scorta militare al fianco.

Che dire poi dell’isola più grande di tutto il mondo ma allo stesso tempo in grandissima parte inaccessibile per tutti i visitatori. Sembra incredibile, ma quest’isola danese è veramente difficile da raggiungere. In totale son appena cinquantottomila i residenti che abitando costantemente sul posto. E lo spettacolo sarebbe anche degno di nota. Ittoqqortoormiit, infatti, è una località coloratissima. Che, però, risulta essere la città più isolata in un luogo sperduto. Anche perché il ghiaccio che si forma in mare impedisce a tutte le navi di recarvisi per ben nove mesi ogni anno.

Un altro territorio imperdibile ma difficilissimo da raggiungere si trova nell’altro emisfero. Si tratta a tutti gli effetti della nazione meno visitata al mondo, o almeno di una di queste. E il motivo è abbastanza facile da spiegare. Si tratta infatti di un territorio davvero isolato. Le isole Fiji, le più “vicine”, sono a ben 2253 chilometri di distanza. Ma di cosa stiamo parlando? Di Kiribati, uno degli scenari più belli di tutto il Pacifico. Quasi impossibile da visitare e anche a rischio: questi atolli sono infatti costantemente minacciati dall’innalzamento del livello del mare.

Già è difficile da raggiungere l’Antartico. Figuriamoci poi una delle sue zone più remote. Stiamo parlando di Marie Byrd Land, nota come “la più grande terra di nessuno sulla Terra”, definizione data da Atlas Obscura. In questa zona di Antartide la natura è particolarmente inospitale. Non a caso, infatti, nessuna Nazione ha mai reclamato questo terreno. E tutte le mappe che la disegnano sono state fatte dopo una esplorazione esclusivamente per via aerea.

Che dire poi di Nunavut. Formalmente territorio canadese dal 1999, è una terra artica che si estende su un territorio vasto quanto l’intera Europa occidentale. Eppure, sono solo trentatremila i recidenti permanenti locali. Questo anche per una ragione abbastanza evidente. È infatti inaccessibile a tutte le auto. Gli unici mezzi per spostarsi, quindi, sono o le motoslitte o le slitte trainate dai cani.

In Mongolia occidentale, poi, esistono le desolate montagne dell’Altai. Si tratta di una zona estremamente remota in una nazione che remota lo è già di per sé. È improbabile arrivare in questo territorio senza mettersi al seguito di una guida esperta. Però ne può valere davvero la pena: in questo trekking ben distante da quelli a cui siamo abitanti a pensare, è infatti possibile vedere i cacciatori della regione che sono soliti addomesticare le aquile reali. A che scopo? Catturare le volpi, ma anche altri animali. Sempre con il fine di poter nutrire le proprie tribù nomadi.

Chiudiamo infine con un’atra terra particolarmente remota, quella dell’Australia. La gente di solito associa l’Outback australiano alla zona assolutamente più remota di questa Nazione. La realtà però è un’altra. La zona più remota in assoluto di tutta l’Australia è infatti Cape York, nota anche come The Tip. Si tratta di una penisola settentrionale che per la maggior parte è assolutamente impraticabile a meno che non si sia a bordo di un importante 4×4. Le strade da queste parti sono infatti tutt’altro che in buone condizioni, così come mancano anche servizi cellulari affidabili e stazioni di servizio. In compenso ci sono però parchi nazionali, cultura aborigena, coccodrilli e altri animali selvatici. Il tutto in mezzo a un’ampia dose di solitudine.

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