Viaggi last minute? Dopo il Covid è cambiato tutto, ma c’è una nota positiva

Marco Di Leo
Marco Di Leo
Giornalista, viaggiatore e amante dello sport.

Ne sono cambiate di cose da quella fine 2019 – inizio 2020, dallo scoppio della pandemia. Il Covid ha stravolto le vite di ogni individuo sulla faccia del pianeta, e troppe se ne è portate via. Tra ondate e varianti sempre nuove, è stato l’inquilino molesto in ogni appartamento. Qualcosa con cui convivere, in questo periodo. E che ha stravolto non solo la vita delle persone ma anche le abitudini, i ritmi e le certezze di ogni singolo evento al mondo. Ogni Stato ha adottato le sue misure per il contenimento ma, di fatto, il concetto è stato più o meno uguale ovunque, seppur a fasi alterne. Chiusure, restrizioni, lockdown, mascherine, vaccini hanno fatto parte del vocabolario quotidiano ovunque nel mondo.

Aeroporto
Aeroporto

Oggi, è vero, la situazione sembra andare via via migliorando. La realtà però è che gran parte di questa idea è frutto della narrazione conseguente all’allentamento delle misure. In Cina, per esempio, i picchi sono di nuovo al massimo livello dai tempi della prima ondata. Per quanto riguarda l’Italia, è finito da inizio aprile lo stato di emergenza legato al Covid. Le restrizioni vanno via via diminuendo e continueranno a farlo, a partire da inizio maggio per proseguire poi ancora nei prossimi mesi. La pandemia, insomma, non è ancora alle spalle. Ma, intanto, si fanno prove di ritorno alla normalità, per quanto possibile almeno pensando alle notizie in arrivo dall’Est Europa. In tutto ciò, però, la pandemia ha influito in maniera pesante anche su tutto il settore turistico. E ancora oggi se ne paga il conto.

Inutile negare che gli addetti del settore abbiano perso cifre importanti in questi anni. Tra le vacanze cancellate e il minor numero di prenotazioni dovute in alcuni casi anche alla minor capienza le entrare sono diminuite. Senza poi considerare a tutte le spese extra di sanificazione, non esattamente una passeggiata. Allo stesso tempo, però, il tutto ha influito anche sulle abitudini dell’altro lato della barricata. I viaggiatori seriali e anche gli occasionali, infatti, hanno visto in alcuni casi salire le spese e, in altri, si sono trovati costretti magari a rinunciare a un viaggio che avevano già organizzato o che sognavano da tempo. Come detto, però, le misure si stanno pian piano allentando ed è quindi possibile fare le prove generali per un ritorno alla normalità. Attenzione, però, perché questo non vuol dire che sia tutto tornato come un tempo anche per quanto riguarda i viaggi.

È crollato infatti, almeno per il momento, una delle certezze dei viaggiatori incalliti. Quante volte ci siamo ritrovati tutti noi a progettare un viaggio, salvo poi arenarci di fronte a problemi di coincidenza di date? Quante volte siamo stati costretti ad attendere per prenotare, per aspettare la risposta di amici e compagni di viaggio, per poi ritrovare i prezzi più alti? Sicuramente sarà capitato spesso a ognuno di noi. E le soluzioni, in questi casi, sono sempre state due. O prenotare ugualmente, spinti dalla forte voglia di partire, o aspettare e sperare in una occasione last minute. E, purtroppo, se fate parte dei viaggiatori che preferiscono la seconda via c’è una brutta notizia in arrivo.

La pandemia, infatti, ha – almeno per il momento – reso totalmente inefficace il trucchetto della prenotazione dell’ultimo secondo. Fare tutto all’ultimo nella speranza di trovare un prezzo abbordabile per mete da sogno non è più la strategia vincente. I prezzi delle prenotazioni last minute, infatti, si sono alzati in modo esponenziale. Ma la cosa non è affatto casuale e c’è un nuovo studio che spiega in modo molto preciso il motivo di questo cambiamento. E la ragione di tutto rimane, per l’appunto, ancora una volta il Covid.

Nonostante le prove generali per un ritorno alla normalità con l’allentamento delle misure e con conseguente riapertura delle frontiere, per molti le difficoltà sono rimaste. La pandemia ha messo a dura prova anche le finanze delle famiglie italiane e, per questo, nel tentativo di tornare a viaggiare in molti si sono affidati all soluzione di una vacanza low cost. Ma si sono trovati di fronte alla nuova impossibilità di organizzare la vacanza desiderata. Il motivo viene svelato allora dal rapporto noto come “Due anni di pandemia: il bilancio del settore alberghiero italiano”, redatto dalla agenzia AlbergatorePro. Andiamo allora a scoprire di cosa si tratta.

Questo report tiene conto di tutti i dati ricavati durante il biennio della pandemia, il 2020 e il 2021. Si tratta di dati e informazioni raccolti grazie a fonti autorevoli come Istat e Federalberghi, che raccontano uno scenario abbastanza chiaro. Sono infatti aumentate in questi anni le prenotazioni all’ultimo secondo. Le ragioni, come detto, stanno nella possibilità di trovare prezzi migliori. Ma, magari, anche nella volontà di voler scongiurare qualsiasi annullamento per eventuali sorprese inattese, in caso di tamponi positivi. E non a caso, allora, la finestra di prenotazione è arrivata ad appena 37 giorni prima della data di partenza, lo scorso anno. Basti pensare che solo nel 2019 era invece intorno ai 54 giorni dall’inizio del viaggio. E, se si prendono in considerazione le città d’arte del nostro Paese, il numero di prenotazioni fatte in questo periodo si attesta addirittura al 30%: una su tre arriva all’ultimo minuto.

Il risultato, ovviamente, è che per poter sostenere ancora la propria attività gli albergatori hanno dovuto aumentare i prezzi di conseguenza. Non è un caso, allora, se oggi c’è un rincaro nelle prenotazioni last minute. C’è stato infatti un rincaro, dovuto a questioni come detto di guadagno ma anche organizzative. Per capire di che numeri stiamo parlando, basti pensare che rispetto al passato l’incremento di una camera prenotata all’ultimo secondo è arrivato oggi – in media – al 28% del prezzo di un tempo. Insomma, un vero colpo per gli amanti delle prenotazioni last minute. I nuovi trend, però, non finiscono qui.

Ci sono, per concludere, anche altre tendenze abbastanza curiose riguardo il nuovo mondo dei viaggi. Per esempio, secondo quanto riportato dal rapporto sono aumentate anche le prenotazioni dirette nella struttura. Facendo quindi registrare un calo delle prenotazioni effettuate tramite i vari portali online. Il 36% degli italiani, infatti, pare preferisca telefonare direttamente agli alberghi e prenotare in prima persona il proprio soggiorno. Questa, però, non è affatto una brutta notizia. Né per gli albergatori né per i clienti. I primi, infatti, possono risparmiare cifre importanti per quanto riguarda il capitolo delle commissioni richieste dai portali, che spesso si attestano tra 15% e 20%. E i clienti possono beneficiare di qualche sconto o servizi aggiuntivo dovuto al contatto diretto con gli albergatori.

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