Viaggiare in Europa senza restrizioni? Ecco tutte le ultime novità

Marco Di Leo
Marco Di Leo
Giornalista, viaggiatore e amante dello sport.

È ormai destinato a diventare a tutti gli effetti il leitmotiv di questi mesi che ci condurranno all’estate. Più la bella stagione si avvicina e più la vita sembra tornare a scorrere su ritmi e binari normali. L’alto tasso di vaccinazione e, allo stesso tempo, una fase di convivenza con la pandemia, infatti, stanno spingendo molti Paesi europei a prendere decisioni nette in merito alle restrizioni. Soprattutto per quanto riguarda i viaggi, infatti, sono sempre di più gli Stati che hanno deciso di annullare ogni limite allo spostamento di individui, sia residenti sul suolo nazionale che provenienti dall’estero. Andiamo allora a vedere le ultime novità sul tema per quanto riguarda i paesi del nostro continente.

Green Pass
Green Pass

Partiamo dalla Repubblica Ceca, dove chiunque può già viaggiare liberamente. A partire dalla seconda settimana di aprile, infatti, non serve più alcun tipo di certificazione per poter entrare nello stato dell’Europa centrale. La regola è in vigore per tutti, anche per i cittadini extra-Ue. Per raggiungere la Repubblica Ceca via aereo, però, bisogna comunque tenere in considerazione che alcune restrizioni potrebbero essere applicate dalle compagnie aeree. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto pubblici, da metà aprile non è più obbligatorio inossare una mascherina FFP2 o KN95. Questa rimane però necessaria per poter entrare in ogni tipo di struttura sanitaria. Se si dovesse risultare positivi a un tampone durante il soggiorno, ci sarà l’obbligo di sottoporsi a un isolamento di almeno una settimana. Ed è bene sapere che non si potrà abbreviare il periodo neanche in caso di tampone negativo.

Tuttavia, non c’è obbligo di quarantena per chiunque abbia avuto un contatto stretto con un eventuale soggetto risultato positivo. In caso di positività, però, il problema potrebbe essere un altro. In Repubblica Ceca, al momento, non esistono Covid Hotel né alcun tipo di struttura predisposta all’accoglienza di turisti positivi al tampone. E, allo stesso tempo, gli alberghi locali tendono a rifiutare ospiti positivi. Cosa fare allora? Sarà possibile tornare in Italia, ma solo con meno privato. E, soprattutto, solo dopo aver ricevuto una speciale autorizzazione da parte della ASL di appartenenza. Si tratta di uno scenario complesso che, dati alla mano, consente soltanto di prenotare a proprie spese un appartamento in Repubblica Ceca aspettando la negativizzazione.

Dalla Repubblica Ceca passiamo alla Danimarca, che ha abolito ogni tipo di restrizione in ingresso addirittura prima della fine di marzo. Potranno entrare quindi anche i non vaccinati e i non guariti, anche se provenienti da paesi extra-Ue. E potranno farlo senza l’obbligo di sottoporsi a un tampone nelle ventiquattro ora successive all’ingresso. Non c’è ovviamente nessuna restrizione neanche per i cittadini dell’Unione europea. Resta però inteso che le autorità danesi potrebbero attivare la cosiddetta Emergency brake. Si tratta di fatto una clausola che può dar vita ad alcune restrizioni in caso di nuove varianti o nuovi focolai.

Tornando indietro nel tempo, ha tolto ogni tipo di restrizione anche l’Ungheria, addirittura alla fine della prima settimana di marzo. Discorso identico in Islanda, dove si può entrare senza Green Pass, tamponi o certificati di guarigione addirittura da fine febbraio. Dalla prima settimana di marzo ha tolto ogni restrizione in ingresso anche l’Irlanda. Non sono chieste certificazioni, né test una volta arrivati sul posto. Non c’è bisogno di alcuna quarantena né di complire alcun modulo. La Norvegia ha anticipato tutti questi stati, abolendo le varie misure di controllo addirittura da metà febbraio. E, circa tre settimane più tardi, ha abolito anche le ultime misure che riguardavano in particolare le Isole Svalbard.

Addio alle restrizioni anche in Polonia a partire da fine marzo. Una volta entrati nel territorio polacco non esiste più alcun obbligo di mostrare certificazioni. Per viaggiare in aereo verso la Polonia però, e a prescindere dal luogo di partenza, potrebbe essere richiesta la compilazione di un modulo online. O, in alternativa, dello stesso modulo ma in forma cartacea una volta a bordo dell’aereo. In caso di bisogno di assistenza in Polonia, è stato istituito un numero dedicato dalle autorità sanitarie locali. Per chiamare, però, sarà necessario usufruire di una utenza telefonica polacca. Prima di partire è importante sapere alcuni dettagli. Fino a fine giugno – per il momento – sarà vietata temporaneamente la permanenza lungo il confine con la Bielorussia. Bisogna portare con sé sempre un documento d’identità. Ed è vietato portare armi con sé, anche se scariche. In caso di violazione delle norme, sono previste ammende e pene detentive.

A partire da inizio marzo, inoltre, non sono più in vigore le restrizioni per entrare nel territorio della Romania. Anche in questo caso non è quindi richiesto a chiunque si rechi sul posto di presentare la certificazione di guarigione, vaccinazione o di tampone negativo. Le buone notizie coinvolgono anche la Slovenia. Qui, infatti, addirittura dalla seconda metà di febbraio sono state eliminate tutte le restrizioni precedente attive per entrare nel paese. C’è un però. Per gli arrivi dai paesi extra Schengen, infatti, si applicano ancora tutte le raccomandazioni dell’Unione europea in merito alle restrizioni temporanee ai viaggi non essenziali. In poche parole, i viaggi in Ue per motivi non essenziali sono consentiti soltanto alle persone già vaccinate. E a quelle che, allo stesso tempo, provengono da determinati paesi.

Addio da aprile anche alle restrizioni per entrare in Svezia, a prescindere dal paese da cui si proviene. A breve la stessa strada sarà percorsa anche dalla Grecia, come rivelato dal ministro della Salute greco Thanos Plevris. La data da fissare sul calendario è quella di inizio maggio. Da quel momento, infatti, cadrà l’obbligo di esibire le certificazioni di guarigione, vaccinazione o i risultati negativi test. Si rivaluterà poi a settembre se modificare la situazione. Per quanto riguarda le mascherine, invece, bisognerà aspettare un mese in più. L’obbligo di usarle in ambienti al chiuso, infatti, cadrà a inizio giugno, tranne qualche piccola eccezione. Sempre parlando di posti al chiuso, cadranno i limiti di capienza massima già a inizio maggio.

E gli altri Paesi? Luoghi come l’Italia, la Spagna, la Francia, il Portogallo e la Germania continuano a mantenere attive alcune restrizioni. Ci sarà quindi da attendere ancora per un ritorno totale alla normalità, ma lo scenario sembra in netto miglioramento.

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