Amanti di viaggi enogastronomici, appassionati o esperti di vini, o semplicemente turisti curiosi. Qualunque sia il vostro identikit, siete nel posto giusto per scoprire qualcosa di nuovo. I viaggi alla ricerca delle migliori cantine vinicole, da quelle del Bordeaux, a quelle della Toscana o alla Napa Valley, sono ben famosi e giustamente frequentati. Oggi, però, vogliamo soffermarci anche su altro. In particolare su regioni vinicole magari meno note ma allo stesso modo fortemente incantevoli. Si tratta di vere e proprie perle nascoste, in grado di sfoderare tutta la loro capacità di attrarre i turisti in un viaggio inebriante all’insegna del vino. E allora, senza perdere altro tempo, andiamo a vedere subito quali sono le zone meno note.

Dove andare per bere buon vino?
Partiamo allora dalle zone della Spagna, quelle per eccellenza dello Sherry. Sono in particolar modo Jerez de la Frontera, Sanlúcar de Barrameda ed El Puerto de Santa Maria. Qui c’è un clima mediterraneo, caldo e soleggiato. Albariza, un terreno ricco di calcare e dal colore bianco brillante, è ciò che domina l’ambiente da queste parti. Lo sherry ha come processo fondamentale della sua produzione la maturazione e proprio questa è il punto finale di ogni visita nelle cantine locali.
Andiamo ora in Gerogia e in particolare nella regione di Kartil. Questo è ancora oggi il più antico territorio vinicolo del mondo a produzione continua e dista circa un’ora di macchina dalla capitale, Tbilisi. Da queste parti è famoso il vino arancione, una bevanda che nasce da un progetto di fermentazione delle uve bianche. Queste infatti prima di essere spremute vengono appunto lasciate fermentare. In questo modo il succo riesce ad acquisire colore, ma anche sapore e consistenza, delle bucce dell’uva. Proprio da questo processo nasce allora un vino davvero unico, in possesso di elementi floreali di un vino bianco, ma allo stesso tempo con i tannini di un rosso.
Cambiamo continente per andare in America e, più precisamente, in Messico. Qui c’è la Valle de Guadalupe, a Baja, dove si riscontra una radicata vocazione vinicola. E in modo particolare negli ultimi anni si è registrato l’avvento di una vinificazione di tipo moderno, caratterizzato da una nuova attenzione a concetti di “premium e terroir”. In particolare nelle cantine boutique della Valle vengono sperimentate alcune uve rosse europee mixate tra loro. Tra queste Cabernet Sauvignon, Nebbiolo e Tempranillo, tutte miscelate tra loro, che danno vita a sapori tutti nuovi e da apprezzare.
Ora andiamo nella Columbia Britannica e, più precisamente, nella valle di Okanagan. Siamo un territorio racchiuso da due catene montuose e che ospita diversi laghi glaciali che lasciano a bocca aperta. Ci sono anche alcune colline dedicate ovviamente ai vigneti, da cui vengono prodotti dei vini molto pregiati che è però difficile trovare al di fuori del Canada. Si tratta infatti di una zona vinicola abbastanza recente e forse anche per questo una grandissima parte del vino qui prodotto viene consumato esclusivamente all’interno della nazionale. In ogni caso è un territorio che produce vini di altissimo livello. Questo, unito anche alla bellezza straordinaria della regione locale, ha già attratto l’interesse dei migliori produttori di vino sia in Francia, che in Nuova Zelanda, che in Sudafrica.
In America uno dei primi posti a produrre il vino è stato quasi certamente la Virginia. Nonostante questo, però, questa zona rimane ancora oggi al di fuori dei sentieri più noti. Sono infatti più conosciuti in questo senso gli Stati della California, dell’Oregon, di Washington e di New York. Ma da queste parti la comunità del vino è ancora oggi formata da singoli e piccoli produttori artigianali, con vini che fanno da crocevia tra la Napa Valley e Bordeaux.
Attenzione poi a quanto accaduto negli ultimi anni con l’industria vitivinicola svizzera. Da queste parti infatti ha preso il via la sperimentazione di nuove pratiche di bidinamica e non a caso questa zona risulta tra le innovatrici per quanto riguarda la ricerca sul clima nell’industria vinicola. La Svizzera rimane infatti un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti del buon vino e a questo unisce anche un fascino unico per quanto riguarda il paesaggio. Un’opzione importante, in questo senso, potrebbe essere quella della ferrovia del Golden Pass, utile per spostarsi e per ammirare i pendii terrazzati del Lavaux, qualcosa di unico e non a caso patrimonio mondiale dell’Unesco. Un vero e proprio paradiso affacciato sul Lago di Ginevra.
Non dimentichiamo poi l’Ungheria, a circa 160 chilometri a sud di Budapest, dove si trova la regione vinicola ungherese di Szekszárd. È tra le più antiche del Paese e risale a circa duemila anni fa. Da queste parti è particolarmente famosa l’uva Kékfrankos, che permette di produrre un vino molto tannico e speziato.
La Valle della Loira, in Francia, è contornata da giardini e parchi, con tanto di castelli da sogno e vigneti storici. Nonostante questo però è una regione meno frequentata per il vino rispetto alle più famose zone di Bordeaux e Borgogna. Nonostante questo, però, la zona di Chinon merita una visita. Qui sono infatti prodotte uve Cabernet Franc che sono coltivate nei terreni sabbiosi e ghiaiosi lungo le rive della Vienne.
In Sud America, sullo sfondo delle Ande, c’è una incredibile regione vinicola in Argentina. È famosissima a livelli internazionale Mendoza, ma a più o meno due ore di macchina a nord ecco c’è anche una zona forse meno conosciuta ma ugualmente da scoprire. Si tratta della Pedernal Valley. In particolar modo a Pyros si sta aprendo anche la strada a una nuova generazione di vini. Tra questi, da queste parti, c’è il Malbec che è un vino unico al mondo.
Chiudiamo con gli USA e la California, dove un terzo dei vigneti biologici certificati sono nella contea di Mendocino. Qui il numero di antiche viti, che risalngono al secondo dopoguerra, rendono questa regione davvero unica così come del resto i vini che qui sono prodotti.