Il caro-vita continua a mettere in difficoltà gli Italiani ed è per questo motivo che il governo – e più in generale tutto l’arco costituzionale – sembra seriamente intenzionato a proporre un nuovo schema di aiuti. Sul tavolo, al momento, ci sarebbero tagli al costo del lavoro per circa 1,5 miliardi di euro più una mini indicizzazione degli assegni prevvidenziali. In generale, potremo aspettarci anche degli sconti sui carburanti che dovrebbero e potrebbero arrivare nel mese di ottobre. E quei 200 euro di cui tanto s’è parlato? Non ci sar nessun bis per chi già li ha ricevuti ma verranno allo stesso tempo estesi a precari, scuola e agricoltura.

200 euro, pensioni, benzina: i provvedimenti del governo
Una delle grandi differenze del decreto che dovrebbe bissare quello già andato in scena, risiede proprio nel fatto di portare avanti con grande volontà una decontribuzione del costo del lavoro utile ad aumentare, in un modo o nell’altro, il netto che i dipendenti trovano in busta paga alla fine di ogni mese. In tutto questo, secondo i calcoli che vengono fatti tra il MEF ed il Governo, per attuare le nuove misure e portarle a casa dovrebbero bastare circa 12 miliardi di euro. Nello specifico comunque la cosa più “pesante” a saltare, come anticipato, sarà il bonus dei 200 euro. 6,8 miliardi di euro rischiano di essere decisamente troppi per le casse dello Stato, per replicare il provvedimento.
Attenzione anche a quel che riguarda i pensionati. Sì, perché a quanto pare arriverà un anticipo dei meccanismi di recupero dell’inflazione che si manifesterebbe a settembre. Tutto, senza attendere gennaio 2023. E anche qui, il costo dovrebbe essere inferiore al miliardo. Insomma, come avrete capito i movimenti da portare a termine saranno parecchi. Quasi tutti atti a mitigare il momento complicatissimo che stanno vivendo tutte le famiglie Italiane. Che dovrebbero avere benefici, anche rispetto al costo di gas e benzina.