Ferrara cosa vedere e cosa mangiare
Ferrara è una meta ideale per un week-end da trascorrere all’insegna dell’arte e della buona cucina. Questa città è ricca di storia e riesce a trasmettere il gusto per la vita di cui i ferraresi sono maestri da sempre.
Ferrara: cosa vedere
La visita di Ferrara inizia con un parcheggio molto comodo e vicino al centro storico. Potete optare per il grande parcheggio gratuito all’ex Mof (Via Darsena 140) che dista 15 minuti a piedi dal Castello Estense oppure per il parcheggio del Centro Storico in Via Darsena 66 (€ 0,80/h, € 3,20 per l’intera giornata, festivi gratis).
Arrivati in centro vi accoglieranno le meraviglie della città degli Este.
La Cattedrale di San Giorgio, con la sua facciata in marmo bianco e il campanile di Leon Battista Alberti rimasto incompiuto;
La Piazza Municipale e lo Scalone d’Onore, punto nevralgico del centro storico opera dell’architetto Pietro Benvenuto degli Ordini;
Il Castello Estense, gioiello che caratterizza più di ogni altra opera la città di Ferrara e ospita numerose mostre e iniziative;
Corso Ercole I d’Este, considerato uno dei più bei viali d’Italia e d’Europa;
Il Palazzo dei Diamanti, voluto da Ercole I d’Este e ricoperto da 8.500 bugne di marmo bianco e rosa. Secondo la leggenda lo stesso Ercole I fece nascondere un vero diamante all’interno di una di queste bugne, salvo poi far accecare e mutilare il capomastro che aveva svolto questo lavoro. La sua colpa? Era l’unico, oltre a Ercole, a sapere dove si trovasse il diamante!
Ferrara: cosa mangiare
Una visita al Castello Estense vi permetterà di comprendere appieno perché la cultura dei ricevimenti e della gastronomia sia così profondamente radicata a Ferrara. Vedrete infatti come la corte estense fosse famosa non solo per accogliere straordinari artisti, ma anche per essere maestra suprema in fatto di banchetti e ricevimenti. E’ qui che nascono il Galateo estense, una serie di norme di educazione a tavola fino ad allora sconosciuta, e la figura dello Scalco. Chi era costui? Si trattava di un servitore delegato a tagliare la carne agli ospiti e a servirli nel modo più consono al galateo. Naturalmente non c’era solo forma, ma anche sostanza, con una serie di piatti sopraffini che venivano serviti nel Rinascimento e che si possono ancora gustare nei ristoranti della città. Vediamo i principali:
Cappellacci di zucca
Non potete visitare Ferrara senza assaggiare questa delizia. I cappellacci prendono il nome proprio dai cappelli dei contadini e hanno dimensioni più generose rispetto ai classici tortellini. All’interno della sfoglia ruvida si mescolano zucca violina e parmigiano con sale, pepe, uova, pangrattato e noce moscata. A differenza di quanto accade a Mantova non contengono l’amaretto. Vengono serviti tipicamente con burro e salvia.
Pasticcio ferrarese
E’ un tipo di pasta davvero particolare. La caratteristica principale è che unisce il gusto salato dell’interno, maccheroni al ragù con besciamella e funghi, al dolce della pasta frolla esterna.
Salama da sugo
Questo è probabilmente un unicum a livello nazionale e dunque il piatto più caratteristico. Non troverete la salama da sugo in nessun’altra città, neanche quelle più vicine a Ferrara. Si tratta di un impasto di carne suina macinata e lasciata a stagionare arricchita con diverse spezie. Viene servita con il purè di patate o, in modo ancora più tradizionale, con il purè di zucca.
Torta tenerina
Un’apoteosi di cioccolato che si scioglie in bocca e dal palato giunge diretta all’anima. Dolce di antica tradizione, era originariamente chiamata torta montenegrina perché sembra che fosse stata creata in omaggio di Elena Petrovich del Montenegro, la sposa dell’allora Re d’Italia Vittorio Emanuele III. Se fate un giro in Emilia divertitevi a confrontarla con la famosa torta Barozzi di Vignola.
Ferrara: dove mangiare
Vedrete da voi che a Ferrara c’è soltanto l’imbarazzo della scelta. Noi vi consigliamo l’Hostaria Savonarola che si trova proprio accanto al Castello. L’abbiamo provata personalmente e siamo rimasti assolutamente soddisfatti.