Noi di TravelMundi ve ne abbiamo parlato più volte in passato: sta esplodendo in Italia e non solo la voglia di coniugare la vacanza a un comportamento più sostenibile per il pianeta. Visitare altri luoghi significa non solo sfruttare per qualche giorno ciò che questi hanno da offrire, ma provare ad arricchire – non solo economicamente – le mete che si visitano. E, allo stesso tempo, provare a essere il meno possibile d’impatto per il mondo, soprattutto a livello di spostamenti. Questa, però, non l’unica soluzione possibile.

Sta infatti avendo molto successo anche l’idea di un nuovo tipo di vacanza, meno all’insegna del relax fisico ma, forse, maggiormente attenta a quello mentale. Un’immersione nelle bellezze della natura, che allo stesso tempo si dimostra in grado di mettere in moto il nostro fisico, spesso trascurato a fronte dei folli ritmi della vita contemporanea. Di cosa stiamo parlando? Delle diverse opzioni, presenti in questo caso anche in Italia, per una vacanza di movimento. Che si tratti di un cammino da fare a piedi o di un itinerario da poter percorrere in bicicletta, le mete a cui fare riferimento non mancano di certo.
Dalla zona degli Appennini, in particolar modo in Toscana, fino anche agli itinerari sulla costa adriatica diretti verso sud. Le soluzioni come detto non mancano. La maggior parte di queste, però, si trova risalendo la penisola verso nord, partendo dalla Pianura Padana fino ad arrivare alle regioni di confine. Proprio di uno di questi percorsi, allora, vogliamo parlarvi oggi. Siamo in Trentino-Alto Adige, al centro della provincia di Trento. E stiamo parlando di un itinerario lungo ben 143 chilometri, tra i fiumi e i laghi della zona. Il percorso in questione, infatti, può essere considerato un vero e proprio paradiso dell’acqua per tutti i cicloturismo. Il tragitto, noto come Green Road dell’acqua, è stato anche eletto nel 2021 come il miglior percorso ciclabile agli Italian Green Road Awards. Risultato ottenuto insieme alla Ciclovia dei Parchi della Calabria.
Grande merito allora alla provincia autonoma di Trento, capace nel giro di una trentina di anni di recuperare con un lavoro certosino diversi argini fluviali, strada e ferrovie dismesse. Realizzando così un percorso ad anello fatto di più tappe, che prende il via dalla località Casino di Faedo, nel comune di San Michele all’Adige, fino a concludersi nel capoluogo trentino. Sono ben ventuno i comuni attraversati, per un itinerario quasi interamente ciclabile. Dei 143 chilometri previsti, infatti, ben 138 sono riservati alle biciclette. Quattro chilometri, invece, devono essere percorsi su una strada a bassissimo scorrimento. Il chilometro finale, infine, è percorribile grazie a una funivia che passa sopra l’Adige. Ognuno, ovviamente, può percorrere il tragitto pedalando al proprio ritmo, potendo fermarsi in uno dei tanti agriturismi presenti, nei borghi o nei campeggi. Il tutto per un’esperienza di vacanza slow e a contatto con tutte le eccellenze del territorio regionale.
Andiamo allora a vedere come si snoda nel dettaglio il percorso, partendo dalla prima parte. La sezione iniziale è lunga 60,5 chilometri e si snoda lungo un itinerario prevalentemente pianeggiante. Il dislivello presente è infatti di appena 140 metri in salita e 160 in discesa. Si parte come detto dalla località di Cadino di Faedo, fino ad arrivare a Mori. Lì la Via dell’Acqua prende la direzione verso il Lago di Garda, mentre la Via dell’Adige si sposta verso la città di Verona. Il tratto iniziale del percorso porterà i turisti a una vera e propria immersione tra i vigneti del Trento DOC. Passando al lato del fiume Adige, si incontreranno subito i borghi di Mezzolombardo e Mezzocorona. Ma anche biotopi – zone ristrette in cui vivono determinati organismi vegetali e animali – e siti naturali di massimo interesse. Tra questi, la Rocchetta, la Rupe e Natura 2000.
Qui si potrà incontrare il gufo reale, ma anche tante diverse specie di uccelli migratori. Dopo i primi venticinque chilometri, poi, si passerà per la prima volta per Trento, nel quartiere delle Albere. Zona decisamente moderna della città, progettata da Renzo Piano e sede del MUSE, prestigioso e recentissimo Museo delle Scienze del capoluogo trentino. Proseguendo lungo il corso del fiume, poi, si attraverseranno altri vigneti – quelli della Vallagarina – e i meleti della Valle dell’Adige. Per raggiungere a quel punto Rovereto, la città della pace nonché la sede del MART, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea.
Passiamo a questo punto alla seconda parte del percorso, se possibile ancor più bella ma allo stesso tempo più impegnativa. Una volta arrivati dalle parti di Mori, infatti, inizia il secondo tratto del tragitto, della stessa lunghezza del primo ma con un dislivello in salita di ben 1040 metri. Si inizia costeggiando il biotopo del Lago di Loppio, percorrendo le rotaie di una vecchia ferrovia asburgica tra Mori, Arco e Riva. Durante il percorso ci si potrà fermare all’Isola di Sant’Andrea, una interessantissima zona di archeotrekking. Qui infatti si potrà accedere alle ovine del castrum direttamente dalla pista ciclabile. Continuando poi a pedalare nel mezzo di olivi secolari si incontreranno Nargole e Torbole sul Garda. Qui la vista sul lago sarà impagabile, vi consigliamo di fermarvi per godere del panorama che vi troverete di fronte.
A questo punto il tracciato punirà ancora verso nord, seguendo il corso del fiume Sarca fino ad arrivare ad Arco, considerata la capitale dell’arrampicata sportiva. Superato il paese, arriverete nella zona della Valle dei Laghi: qui il tragitto si districherà in mezzo a distese di acqua per uno scenario di assoluta bellezza. A questo punto sarà arrivato il momento di passare a ridosso della Riserva Naturale delle Marocche. Qui si incontrerà un paesaggio lunare, fino ad arrivare a Sarche. Da questa località avrà inizio il Parco Fluviale della Sarca. Vi consigliamo quindi una deviazione, per arrivare a percorrere il canyon del Limarò, che vi regalerà altri scenari mozzafiato. Continuando, poi, vi dirigerete nuovamente verso Trento, passando ancora tra olivi e circondati dalle montagne.
A questo punto, sarà il momento della terza e ultima parte del percorso, quella conclusiva. Si salirà fino a Monte Bondone per poi scendere a Sardagna, che vi regalerà un punto di osservazione unico sulla città di Trento. A questo punto potrete o prendere la funivia o percorrere l’ultimo chilometro ancora in bici, fino ad arrivare alla meta finale: il rione di Pedicastello. Qui si concluderà un’esperienza senza alcun dubbio impegnativa a livello fisico, ma che vi regalerà relax e panorami meravigliosi.