Il concetto di viaggio sta cambiando rapidamente. Frutto ovviamente degli effetti del post pandemia. Ma non solo. Inizia infatti a esserci anche una maggiore consapevolezza delle condizioni del mondo in cui viviamo. Cosa che si riflette anche sul tipo di approccio da tenere nel momento di progettare un viaggio. Continuiamo allora il nostro percorso alla scoperta degli ultimi trend legati al mondo del turismo con una nuova analisi. Mirata questa volta a stabilire a che punto sia davvero l’Italia. Dalle parole e dalla volontà di essere meno di impatto sulla stabilità ambientale si riesce davvero a passare anche ai fatti?

Turismo sostenibile in Italia
Vediamo allora se il Bel Paese sia davvero adatto a una concezione di turismo sostenibile. Ripetendo ancora una volta che può essere considerato tale un tipo di viaggio che sia attento a rispettare l’ambiente e il paesaggio circostante. E trovando il modo di valorizzarli e di contribuire soprattutto alla loro tutela. In poche parole, l’obiettivo è visitare i variluoghi di vacanza senza dover necessariamente pesare sull’ambiente. E provando quindi a ridurre le emissioni di CO2, senza aggiungere carico al peggioramento della condizione climatica mondiale. Vediamo, allora, come siamo messi in Italia.
La risposta ve la diamo subito. Al di là quanto si potrebbe pensare, la situazione non è critica. Ma allo stesso tempo non mancano le possibilità per fare meglio. Il verdetto è già arrivato da un sondaggio effettuato da YouGov e commissionato dalla piattaforma di prenotazione viaggi Omio. La richiesta fatta agli italiani è stata quella di autovalutarsi sul tema della sostenibilità. E la risposta data dalla maggior parte della popolazione intervistata è stata quella di considerarsi abbastanza consapevole delle tematiche ambientali. Soltanto un italiano su cinque, infatti, ritiene che si potrebbe fare di più. Ma cosa frena dal farlo? Principalmente, da quanto emerge, a frenare sono le opzioni di viaggio e la durata del trasferimento stesso.
Entrando nel dettaglio dei risultati dello studio, addirittura il 63% della popolazione presa in esame ritiene che il proprio comportamento sia abbastanza sostenibile. Ma, allo stesso tempo, è consapevole comunque dell’esistenza di ulteriori strade per agire in modo ancor più rispettoso nei confronti dell’ambiente. Il 17%, invece, si ritiene già molto sostenibile. E per questo non vede affatto il bisogno di migliorarsi ulteriormente. Il 15% del campione esaminato – ossia quasi una persona su cinque – è consapevole invece di non fare ancora abbastanza per aiutare l’ambiente. In particolare, come prevedibile, a sentire maggiormente la responsabilità è la generazione dei Fridays for Future. Una persona su cinque – il 21% – degli intervistati aventi tra i diciotto e ventiquattro anni ha sostenuto infatti di avere un approccio non sufficientemente sostenibile.
Ciò che emerge dai risultati, in ogni caso, è che gli italiani – almeno a parole – hanno a cuore il tema della sostenibilità ambientale. Infatti considerando l’intero campione intervistato soltanto una minima parte – il 2% del totale – non si considera interessato al tema. Pur avendo questa posizione, però, anche gli appartenenti a questa fetta di popolazione sostengono che vorrebbero fare di più. Non solo. Addirittura un italiano su cinque, infatti, è convinto che potrebbe viaggiare in modo più sostenibile. Magari utilizzando mezzi a percorrenza più lenta come i treni e gli autobus. Il 4% di questi ultimi, inoltre, è convinto che rinunciare al percorrere rotte aeree a vantaggio degli spostamenti su gomma o rotaie sia una soluzione da utilizzare sempre di più. Il 17%, invece, sostiene che sarebbe ancora meglio riuscire a utilizzare i mezzi pubblici o anche le biciclette, pur di avere un impatto importante sulla salvaguardia dell’ambiente.
Addirittura un terzo degli italiani intervistati, infatti, è convinto che gli spostamenti tramite aereo o tramite nave non siano ormai più sostenibili. Esattamente il 33% del campione è infatti convinto che esistano diverse alternative valide, come detto a partire dai treni e dagli autobus. Il 27%, invece, è addirittura convinto che bisognerebbe evitare a prescindere sia i viaggi in aerei che le crociere, rispettivamente per il 15% e il 12% degli intervistati. Un ulteriore 17%, poi, afferma con convinzione che riuscire a compensare le emissioni di CO2 che derivano dai viaggi in aereo sia un modo di viaggiare in modo sostenibile. Il 32% del campione preso in esame, invece, ritiene che viaggiare in modo rispettoso significhi compensare più CO2 per l’intero viaggio di quanta se ne consumi in totale.
A questo punto è bene specificare che a prescindere da tutto viaggiare in modo sostenibile e rispetto dell’ambiente non significa soltanto spostarsi sfruttando i mezzi eco-friendly. Il 37% degli intervistati, infatti, ritiene per esempio importante anche quantità di rifiuti da imballaggio che si producono nel luogo in cui si trova in vacanza. Un ulteriore 23% inoltre afferma di provare sempre a dare la precedenza nella scelta ad alloggi che siano sostenibili. Addirittura il 48%, quasi una persona su due, sostiene inoltre che riuscire a utilizzare durante gli spostamenti dei prodotti riciclati possa contribuire ad aiutare il benessere del pianeta. Il 12% ritiene che i prodotti realizzati in modo davvero sostenibile possano rappresentare una valida opzione per il futuro.
E per quanto riguarda le scelte alimentari? Il 10% sostiene che consumare cibi vegetariani o anche vegani sia l’aspetto più rilevante della vita quotidiana per far sì che si possa agire in modo davvero sostenibile. Il 41% delle persone intervistate afferma però di riscontrare diverse difficoltà soprattutto per quanto riguarda la scelta relativa ai prezzi. E che per questo desidererebbe poter fare scelte che siano più sostenibili. Ma che allo stesso tempo vorrebbe che queste alternative fossero più economiche o comunque di costo uguale. Quasi una persona su cinque infatti – il 19% – ritiene che siano troppo costosi anche i biglietti di autobus o treni per far sì che si possano preferire ai viaggi in aereo o per mare.
Più di un terzo – 35% – degli intervistati, inoltre, sottolinea come non ci siano opzioni e informazioni riguardo le alternative di viaggi sostenibili. Tra queste, mancano infatti in particolar modo collegamenti veloci su gomma e su rotaia. Focalizzando questa analisi poi sulle fasce più giovani, la percentuale arriva addirittura al 45%. Quasi un intervistato su due di età compresa tra i diciotto e ventiquattro anni ritiene quindi di non avere alternative. Mentre il 34% vorrebbe comunque avere più informazioni su come viaggiare in modo sostenibile.
Il costo, ma anche il tempo tra i fattori che incidono. Un intervistato su tre – 32% – considera autobus e treno come mezzi non sufficientemente veloci. Il 37% del campione in esame considera invece un problema la mancanza di flessibilità rispetto a quella che si ha in auto. Lo scenario appare in conclusione abbastanza chiaro. La situazione in Italia non è critica e le premesse sono sicuramente incoraggianti. Ma c’è un grande bisogno di aumentare il lavoro e migliorare l’offerta.